Le origini
La fondazione del paese risale all’ultimo secolo dell’Alto Medioevo, in quanto la prima attestazione del toponimo Mellianum è del XII secolo (all’interno del Catalogus Baronum): c’è chi cita, senza una precisa documentazione, la fondazione della rocca fortificata nel 987. In una bolla di Alessandro III ai monaci benedettini di San Giovanni in Venere, datata 16 giugno 1176, la località è citata come Milianica. Il nome della rocca evolve nei documenti in Molianico attestato nel 1308 dalle Rationes Decimarum Italiae e infine in Milianico nel 1325. Il toponimo, secondo il linguista prof. Marcello de Giovanni[6], derivare dal nome latino Aemilius con il suffisso -anicus che indica possesso (come accade anche nei toponimi delle vicine Bucchianico e Caramanico). Lo sviluppo del borgo, al pari di altri simili nella Valle del Foro, avviene intorno alla rocca, come testimoniano i resti di conci monumentali (riferibili al X secolo e XI secolo) gravemente danneggiati dall’ultimo conflitto mondiale, all’interno dell’ex castello baronale, ora restaurato ed adattato ad abitazione. Nei primi tempi l’abitato appartenne ai Conti di Chieti, alla Badia di San Giovanni in Venere. Inoltre, è anche molto probabile che in epoca normanna il castello abbia costituito un importante presidio militare in difesa del fiume Foro. Nel già citato Catalogus baronum Mellianum, feudo di tre militi, viene presidiato da un certo Riccardus Trogisii, esponente di spicco di un ramo di una famiglia normanna venuta in Abruzzo al seguito di Roberto di Loretello e sub feudatario di Boemondo, conte di Manoppello. Nel XIV secolo, la località è ricordata come “Molianico, Milianica e Millanica” con le chiese S. Angeli, S. Martini S. Andree in Milianica. Nel XV secolo fu degli Orsini e nel termine del XVIII secolo fu dei Valignani di Chieti ma, successivamente, fu dei Todeschi di Pianella. Miglianico segue le vicissitudini del Regno delle Due Sicilie ed è incorporata al Regno d’Italia nel 1860.